PRODOTTI
Le materie prime
Fieno
Per foraggio si intende l’intera parte vegetativa di una pianta, destinata ad alimentare il bestiame, anche dopo alcune trasformazioni.
Frutti e semi rientrano nel foraggio se sono raccolti insieme alla parte vegetativa, altrimenti se raccolti a parte, questi ultimi, sono considerati concentrati.
Le specie vegetali che vengono utilizzate per la produzione di foraggio sono definite piante foraggere o colture foraggere.
Ogni coltura foraggera si caratterizza per le sue quantità di fibre, proteine e glucidi.
Tramite l’affienamento dei foraggi si ottiene il FIENO, cioè l’erba essiccata in campo, raccolta e immagazzinata ai fini di alimentare animali d’allevamento, in particolare bovini, equini, caprini e ovini, e piccoli animali domestici come conigli e piccoli roditori.
Il fieno viene tagliato varie volte durante l’anno, a seconda del periodo prende nomi diversi:
- fieno di primo taglio: detto maggengo, raccolto in maggio/giugno.
- fieno di secondo taglio: detto agostano.
- fieno di terzo taglio: detto settembrino o grumereccio.
Il valore energetico di un foraggio è stimabile con vari sistemi. Il più diffuso in passato, il metodo scandinavo, prevede come unità di riferimento, detta unità foraggera o UF, l’energia contenuta in un kg d’orzo standard o in 2,5 kg di fieno di un prato polifita ricco di Phleum pratense.
Il sistema delle unità foraggere classiche, ancora oggi usato in ambito economico o estimativo, è ritenuto obsoleto in ambito zootecnico in quanto sottovaluta il valore energetico dei foraggi nella trasformazione in latte.
A tal fine, il metodo scandinavo è oggi abbandonato in favore di altri più efficaci, come il metodo dell’energia netta, adottato soprattutto in Nordamerica, e quello delle unità foraggere francesi, adottato in Europa.
Paglia
La paglia è costituita dai fusti dei cereali alla fine della maturazione.
I principali cereali a paglia sono: grano, orzo, avena, riso, miglio, segale e farro.
In allevamento viene utilizzata come elemento integrativo del foraggio, e soprattutto come lettiera.
Erba medica
Pianta foraggera per eccellenza, l’ERBA MEDICA (Medicago Sativa) è la più diffusa nel mondo. Questa è una pianta perenne, le sue foglie sono simili a quelle del trifoglio, i suoi fiori di un bel color viola azzurro e i frutti sono dei legumi con all’interno semi molto piccoli (100 semi pesano 0,2g).
L’erba medica è un’insostituibile amica della natura, è un vegetale azotofissatore cioè arricchisce nuovamente il suolo di azoto dopo l’impoverimento dato dalle coltivazioni precedenti, è capace di autoimpollinazione ed il suo fiore è nettarifero, tant’è che in presenza di coltivazioni estese si riesce a produrre miele monofloreale.
Insostituibile anche il suo utilizzo in allevamento, rappresenta una fondamentale fonte di proteine vegetali; è ricca di fibre, sali minirali, antiossidanti e vitamine.
L’Italia, grazie alle sue condizioni climatiche, è altamente vocata per la coltivazione di erba medica, in più le sue caratteristiche da pianta autonoma la rendono adatta anche su terreni più aridi.
Una dieta a base di erba medica è fondamentale per la crescita di animali sani e longevi per la produzione di latte e carne di qualità.